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Situata fuori dall'antica Porta Vercellina, a pochi passi dal Castello Sforzesco, la chiesa di Santa Maria delle Grazie è soprattutto conosciuta per la sua vicinanza al Cenacolo Vinciano.
Venne costruita tra il 1463 e il 1482 dagli architetti della famiglia Solari, su richiesta di Francesco Sforza e dei frati domenicani. Con l'intento di farne il mausoleo di famiglia, Ludovico il Moro affidò a Donato Bramante il progetto che vide la trasformazione dell'antico presbiterio in senso rinascimentale, a soli dieci anni dalla sua conclusione. L'artista urbinate creò uno spazio lineare e geometrico, ma al tempo stesso monumentale.
Sono molti i visitatori che si fermano ancor oggi ad ammirare la tribuna; in pochi però si accorgono del profondo coro dietro all'altare. Collocato qui nel 1510, il mobile cinquecentesco presenta delle tarsie risalenti all'epoca del Moro; tra i soggetti raffigurati spiccano dei mezzi busti di santi domenicani, realizzati su cartoni di Bernardo Zenale.
La fama che contraddistingueva i pochi e bravi intarsiatori -spesso erano gli stessi frati conversi- faceva si che le loro tarsie venissero reimpiegate nei cori delle chiese o addirittura nelle case dei collezionisti, dove erano appesi alle pareti come quadri! Curioso, no?
In foto, la tribuna del Bramante vista dal coro della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Altre foto nella nostra Gallery.